“Rimetteremo in moto 75 miliardi”. L’entità dell’operazione avviata dal decreto legge coesione, approvato ieri dal Consiglio dei ministri, l’ha data lo stesso ministro proponente, Raffaele Fitto: 43 miliardi sono i fondi europei di coesione, la parte restante il cofinanziamento nazionale. Il suo obiettivo è superare la tradizionale pianificazione molto frammentata di queste risorse per inserirle in un quadro unitario raccordato agli obiettivi strategici del PNRR e alle intese per il Fondo sviluppo coesione (FSC) e sottoposto a sei priorità settoriali destinate ad assorbire la quasi totalità dei fondi liberati dalla riforma: risorse idriche, infrastrutture per il rischio idrogeologico e la protezione dell’ambiente, trasporti e mobilità sostenibile, energia, sostegno alle imprese per le transizioni digitale e verde.
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