POLITICA MONETARIA E CREDITO

Arriva il primo taglio dei tassi ma la Bce non indica le mosse successive e l’orientamento rimane restrittivo

Per Lagarde, la strada dell’allentamento monetario rimane accidentata. Ma ora quale sarà l’impatto sull’economia reale? Secondo l’analisi di Bankitalia contenuta nella Relazione annuale, le condizioni di accesso e costo del credito si manterranno restrittive ancora per qualche tempo e continueranno a incidere sull’onere del debito delle imprese e sull’attività economica – di Red. Diar.

Una certezza, in realtà già acquisita e anche metabolizzata dai mercati, e ancora molti interrogativi. Se la decisione della Bce di procedere al primo taglio dei tassi di un quarto di punto – portando il tasso sui depositi dal 4 al 3,75%, quello sulle di riferimento dal 4,50 al 4,25 per cento e quello sui prestiti marginali dal 4,75% al 4,50 per cento –  dopo la lunga fase di rialzi partita da luglio 2022 fino a settembre 2023, ha pienamente rispettato le previsioni della vigilia, le domande su quello che avverrà nei prossimi mesi rimangono tutte, dal momento che l’Eurotower non ha scoperto le carte sulle mosse successive nel percorso dell’allentamento della politica monetaria. Ma, va detto, che anche questo approccio di estrema prudenza era previsto e messo in conto. E, infatti, le parole particolarmente attese pronunciate dalla presidente della Bce, Christine Lagarde, sono state improntate alla massima cautela: “Ci saranno vari scossoni sulla strada”, ha detto.

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SPARITO DAI RADAR DA MARZO 2024
di Gabriella Sparano
Lo schema dell’Autorità, recependo le diverse interpretazioni, aveva isolato tre diverse opzioni, affidando, in un primo tempo, all’esito della consultazione pubblica, la scelta dell’opzione regolatoria da indicare nel bando tipo (sebbene essa propendesse già per quella intermedia), e ritenendo opportuno, in un secondo tempo, attendere la decisione del Legislatore.
TAR LAZIO
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IL PARERE DELLA COMMISSIONE SPECIALE
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