INTESA FATTA, ANEV E APF PROTESTANO

Aree idonee, 180 giorni per fissarle. Todde soddisfatta: “La Sardegna non subisce le decisioni di Roma”. E rilancia sulla moratoria

Venerdì mattina è arrivato l’ok dalla Conferenza unificata, soddisfatti la Sardegna e il MASE. Nel nuovo testo, la percentuale di offshore disponibile “per il calcolo del raggiungimento degli obiettivi” passa dal 40 al 100% come richiesto dalle Regioni ma secondo l’ANEV il perimetro fino a 7 chilometri che delimita le aree non idonee perché di beni sotto tutela “renderà ancora più difficile, se non impossibile raggiungere i target richiamati nelle premesse del provvedimento, e di fatto annulla gli esiti di un obiettivo europeo” – di Mauro Giansante

Parafrasando un celebre proverbio abruzzese, sta bene la Sardegna stanno bene tutte le Regioni. Il testo finale del decreto ministeriale sulle aree idonee all’installazione è stato approvato venerdì mattina dalla Conferenza Unificata che riunisce Stato, Regioni e Province Autonome, Comuni. Già nelle ore precedenti, la nuova bozza circolante rendeva chiaro che erano state soddisfatte le due principali richieste regionali già motivo di forti dissapori soprattutto tra la presidente Alessandra Todde e il Ministero dell’Ambiente. Adesso, la Sardegna e tutte le Regioni sembrano satolle: hanno i pieni poteri temporali e legislativi per stabilire dove far approvare gli impianti, inclusi quelli offshore. Per l’isola dei quattro mori adesso rimane la grana dei parchi già autorizzati: “Il disegno di legge che sospende le istallazioni proposto dalla giunta proseguirà il suo cammino in Consiglio regionale”, ha rilanciato Todde. “E sarà necessario sia per gestire le poche autorizzazioni già date, che per costruire/comporre/definire in 180 giorni il decreto sardo delle aree idonee”.

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