I DATI SUGLI APPALTI DELL'AUTORITA'

ANAC: non c’è il blocco da nuovo codice, tanti affidamenti diretti e accordi quadro. Le gare fanno ancora metà del mercato

Dal 1° luglio avviate 36.580 procedure di affidamento per 36 miliardi, le gare aperte e ristrette totalizzano 18 miliardi, tanto quanto la somma di affidamenti diretti singoli o in adesione a convenzione, procedure negoziate sotto soglia, procedura negoziata senza gara dei settori speciali, procedura negoziata senza pubblicazione di avviso. La fotografia cambia se si escludono le grandissime opere e se si considerano, anziché gli importi, il numero degli appalti: con questa chiave le gare contano solo per il 4% Da oggi la kermesse Ance a Vicenza sulle opere pubbliche – di Giorgio Santilli

Non siamo ai livelli record trainati dai bandi PNRR della fine del 2022 e del primo semestre 2023, ma non si può certamente dire che il mercato dei lavori pubblici si sia fermato dopo l’entrata in operatività del nuovo codice degli appalti a luglio. Una nuova conferma viene dai dati che l’ANAC ha estratto ieri per il Diario dei nuovi appalti. Dal 1° luglio le procedure di affidamento avviate sono state 36.580 per un importo complessivo di appalti di 36,3 miliardi di euro. In questo dato non si fa distinzione tra procedure di appalto cui si applica il nuovo codice 36 e procedure che vanno avanti con le vecchie regole. Certamente convivono le une e le altre, grazie alla scelta lungimirante che il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, fece a fine giugno di consentire a tutti gli appalti PNRR di applicare ancora il vecchio codice 50/2016 fino al 31 dicembre 2023.

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GLI EFFETTI DELLA LEGGE 166/2024
di Niccolò Grassi
La proroga delle concessioni esistenti fino al 30 settembre 2027, con una possibile estensione fino al 31 marzo 2028, è stata motivata dalla necessità di consentire una pianificazione ordinata delle gare future, garantendo al contempo il rispetto delle norme europee in materia di trasparenza e concorrenza. Tuttavia, la decisione ha suscitato diverse perplessità
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di Gabriella Sparano
È evidente, pertanto, che ove dette sopravvenienze si verifichino successivamente alla valutazione di congruità dell’offerta, determinino il meccanismo del riequilibrio del contratto di appalto
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Il settore delle costruzioni tra Pnrr, bonus fiscali, tassi di interesse, capitale umano e sfide ESG resta il principale motore dell’economia italiana, nonostante cominci a mostrare i primi segnali di indebolimento dovuti a conflitti e tensioni geopolitiche. La fotografia è quella scattata dall’ultimo Report sul 2023 e sui primi mesi del 2024 della filiera delle costruzioni del Centro Studi Argenta Soa, società organismo di attestazione che certifica le aziende per la partecipazione alle gare pubbliche e inviato alle commissioni competenti di Camera e Senato – di Giusy Iorlano