Come ha rilevato l’Istat nei giorni scorsi, il dato di aprile segna il quindicesimo calo annuo consecutivo della produzione industriale italiana. Nell’area euro rispetto a marzo la produzione industriale è diminuita dello 0,4% per i beni intermedi ed è aumentata dello 0,4% per l’energia, dello 0,7% per i beni strumentali, dello 0,3% per i beni di consumo durevoli, del 3,4% per i beni di consumo non durevoli. Nella Ue è calata dello 0,2% per i beni intermedi, aumentata dello 0,3% per l’energia, dello 0,5% per i beni strumentali, dell’1% per i beni di consumo durevoli, del 3,9% per i beni di consumo non durevoli. Gli aumenti mensili più elevati, riferisce Eurostat, si sono registrati in Danimarca (+10,4%), Grecia (+7,0%) e Polonia (+6,7%). Le diminuzioni maggiori sono state registrate in Lussemburgo (-6,7%), Lettonia (-4,9%) e Irlanda (-3,4%). Rispetto ad aprile 2023, la produzione industriale è diminuita del 2% per i beni intermedi, dell’1,1% per l’energia, del 5,3% per i beni strumentali, del 3,1% per i beni di consumo durevoli. E’ aumentata invece dello 0,7% per i beni di consumo non durevoli. Nella Ue la produzione industriale è diminuita dell’1,8% per i beni intermedi, dello 0,9% per l’energia, del 4,9% per i beni strumentali, del 2,1% per i beni di consumo durevoli mentre è aumentata del 2,9% per i beni di consumo non durevoli. Le maggiori diminuzioni annuali sono state registrate in Irlanda (-15,7%), Lettonia (-7,8%) e Finlandia (-6,8%). Gli aumenti più elevati si sono avuti in Danimarca (+17,4%), Grecia (+10,8%) e Slovenia (+7,4%).
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