DELOITTE SU RACCOMANDAZIONI TCFD

Nove quotate su 10 integrano climate change e fattori ESG nelle strategie. “Migliorare le competenze del board”

Per il secondo anno, Deloitte ha stilato il rapporto intitolato “L’attuazione delle Raccomandazioni TCFD nelle società quotate italiane”, approfondendo l’adesione delle imprese appartenenti agli indici azionari ai paramentri ESG (Environment, Social and Governance). Non solo, parlare di Task Force sulla informativa finanziaria legata al cima significa anche riferirsi alla considerazione in ambito aziendale dei rischi legati al cambiamento climatico. Dall’analisi emerge che quasi 9 imprese italiane su 10 (l’87%) ha integrato questi fattori, +17% sul report 2023

Altri numeri dal report: quanto alla governance, le società dichiarano sempre più di istituire figure (41%, contro il 18% del report ’23) e comitati (69%, lo scorso anno era il 60%) ad hoc per affrontare le questioni ESG, del cambiamento climatico e della sostenibilità in generale. Anche in ambito strategico, il 94% dei soggetti interpellati riconosce il climate change come tema rilevante e il 25% ha già prodotto scenari inerenti la propria organizzazione, fornendo (per il 67%) informazioni chiare a riguardo (l’anno scorso solo il 43% erano chiare e trasparenti in questo senso). Infine, quanto alla definizione e l’utilizzo di target e metriche per monitorare i rischi climatici connessi all’uso di energia e risorse naturali, Deloitte ha rilevato che oltre 7 imprese su 10 han svolto analisi di Carbon Footprint sulla propria gestione, organizzazione e produzione. E rispetto al 16% rilevato nel 2023, quest’anno è salita al 23% la quota di aziende dichiaranti obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra e la svolta verso il net zero. “Le aziende quotate italiane sono sostanzialmente consapevoli del ruolo che il cambiamento climatico e la transizione energetica hanno nel determinare l’evoluzione dei modelli di business”, ha commentato Stefano Pareglio, Presidente di Deloitte Climate & Sustainability. “Ci sono però molti margini di miglioramento. Dalle competenze del board e del management alle politiche di remunerazione, dalle analisi di scenario alla strategia di allocazione del capitale, dalla gestione del rischio alle relazioni con la catena di fornitura, fino dalle misure di adattamento, registriamo infatti gradi di maturità assai diversi e dunque l’esigenza di azioni più incisive”.

Questo contenuto è riservato agli abbonati

Accedi per continuare nella lettura.

Non hai ancora un abbonamento?

Abbonati ora o richiedi la demo gratis per 10 giorni!

In archivio
IL PARERE DELLA COMMISSIONE SPECIALE
di Gabriella Sparano
Un monito che presagisce addirittura possibili contenziosi futuri derivanti proprio da un esercizio non proprio ortodosso della delega.
TAR LAZIO
di Gabriella Sparano
È evidente, pertanto, che ove dette sopravvenienze si verifichino successivamente alla valutazione di congruità dell’offerta, determinino il meccanismo del riequilibrio del contratto di appalto
INFRASTRUTTURE
Con la realizzazione di questa tratta il progetto complessivo raggiunge l’83% dei lavori. Una volta ultimati, la capacità sulla linea e i treni potranno viaggiare a una velocità massima di 160km/h, contro i 100km/h attuali che in alcune tratte oggi si riducono anche a 80-90km/h.
IL PARERE DELLA COMMISSIONE SPECIALE
di Gabriella Sparano
Un monito che presagisce addirittura possibili contenziosi futuri derivanti proprio da un esercizio non proprio ortodosso della delega.
TAR LAZIO
di Gabriella Sparano
È evidente, pertanto, che ove dette sopravvenienze si verifichino successivamente alla valutazione di congruità dell’offerta, determinino il meccanismo del riequilibrio del contratto di appalto
INFRASTRUTTURE
Con la realizzazione di questa tratta il progetto complessivo raggiunge l’83% dei lavori. Una volta ultimati, la capacità sulla linea e i treni potranno viaggiare a una velocità massima di 160km/h, contro i 100km/h attuali che in alcune tratte oggi si riducono anche a 80-90km/h.
CONGIUNTURA
Frena la produzione industriale dell’eurozona che ad aprile torna con il segno negativo. Le stime preliminari diffuse da Eurostat mostrano una flessione congiunturale dello 0,1%, dopo l’aumento dello 0,5% a marzo, e ben più ampio è l’arretramento su base annua con -3% rispetto ad aprile 2023. Nell’intera Unione Europea la produzione industriale è aumentata dello 0,5% rispetto al mese di marzo e calata del 2% su base annua.  In Italia rispetto a marzo 2024 si è registrata una flessione dell’1% (dopo -0,5%) e del 2,9% rispetto ad aprile 2023 dopo il  -3,2%…