È in Etiopia il più grande cantiere italiano per la costruzione di impianti idroelettrici. Si tratta di due grandi dighe, la Gerd, sul fiume Nilo Azzurro che drena poco meno di 3 miliardi di investimenti e la Koysha, un sistema di dighe a cascata sul fiume Omo, nella parte sud ovest del Paese. Si tratta di un investimento complessivo di 4,5 miliardi di euro, quasi la metà del totale del valore dei lavori in mano a imprese italiane di costruzioni nel continente africano. L’ammontare totale nel 2022, secondo i dati dell’Ance, arriva a sfiorare i 12 miliardi di investimenti in mano all’Italia, di cui più di 5 nel Nord Africa e 6,5 nella parte sub sahariano del continente. L’Italia in Africa ha già quindi un know how riconosciuto nel settore dell’energia, dell’acqua e delle infrastrutture. Al secondo posto per investimenti italiani compare l’Algeria dove è tricolore la progettazione e costruzione della linea ferroviaria Oued-Tlelat/Tlemcen e la realizzazione del collegamento autostradale di 110 km tra il porto di Djen Djen – El Eulma. In Libia, invece, ci sono cantieri per la costruzione di reti di trasporto che superano i 2 miliardi. Più diffusi e meno concentrati sono i lavori nella parte sub sahariana del continente, fatta eccezione per il primato dell’Etiopia.
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